Parlare di legalità in una situazione finanziaria come quella che stiamo vivendo è sempre un qualcosa di complicato, ma forse un passo indietro andrebbe fatto, soprattutto andrebbe fatto pensando a tutte le persone che operano affinché questa "legalità" continui ad aleggiare sopra le nostre teste.
Interventi importanti sono stati fatti e le testimonianze continuano ad arrivare alla gente comune, affinché si aprano una volta per tutti i nostri occhi stanchi, le nostre palpebre socchiuse da tempo in quella estenuante omertà che oramai fa capo ad ogni cittadino ogni giorno.
Uno dei libri presentati venerdì sera parlava appunto di questo, un libro importante che riporta con la mente a quei due eroi che cercarono in tutti i modi di affrontare quella omertà che vedeva non solo un'isola, ma l'Italia intera succube della cattiveria, della forza e soprattutto delle minacce di individui che poi lo Stato è riuscito a raggiungere.
Un grande appuntamento, con LUCIANO BERTOLI, attore di fama nazionale che, nel giro di pochi anni ha portato nelle scuole il messaggio più importante per non dimenticare. Una serata in cui anche GIUSEPPE GIUFFRIDA, coordinatore per Libera Lombardia e responsabile dei beni messi sotto sequestro alle mafie, ha saputo dare quei numeri che sempre ci appaiono troppo lontani, che sempre sembrano così distanti e che, invece, sono sotto gli occhi di tutti.
E cosa dire quando in una serata di pioggia ritroviamo oltre centocinquanta persone sedute ad ascoltare le testimonianze, quando troviamo persone che applaudono, che attendono e quando poi siamo onorati di avere con noi una donna, una madre di tre figli, una giornalista che non è rimasta in silenzio e che ora vive sotto scorta perché ha saputo denunciare?
Beh... rimaniamo senza parole nell'ascoltare ciò che sta passando, nel vedere quel suo dolce sorriso sdrammatizzare un qualcosa di forte di unico di pericoloso che ogni giorno la vede coinvolta e che ogni giorno la vede partecipe a quel macabro gioco che le ha promesso vendetta e che la costringe a vivere con due "angeli" di scorta. FEDERICA ANGELI, forse l'esempio di come tante cose possono cambiare, forse la protagonista indiscussa di quella battaglia fatta di silenzi, di porte che si chiudono, di finestre che si accostano e di gente che improvvisamente scompare, svanisce nel nulla, lasciandola sola su quel balcone a vedere, riconoscere e poi denunciare quelle persone che abitano nella sua sterza città.
E poi una sala piena di ragazzini che le domandano le cose più semplici, più naturali, che forse non comprendono a pieno ma che intuiscono essere le cose basilari per poter continuare a sorridere e costruire un qualcosa.
Un grande appuntamento e un grazie a lei, che dopo le conferenze, senza pretese e con quell'umiltà che fa scrosciare un grande applauso finale di quasi due minuti... dona a noi un qualcosa di particolare, di unico di libertà che rimane nei nostri cuori per i giorni successivi !
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