mercoledì 28 maggio 2014

Un viaggio Toscano... tra amicizie e sapori



Alcuni posti ci legano a loro,in modo particolare,strettissimo.Ci fanno sentire a casa,ci danno benessere,ci tranquillizzano e quando siamo lontani da essi ci creano una strana nostalgia,che diventa desiderio poi legame. Sono questi i luoghi dell' anima.Quei posti straordinari dove,senza un apparente comprensibile perché, ci sentiamo attratti. Il Chianti per me e' questo.Un territorio dove la mia vita diventa leggera,spensierata,serena,divertente ancora di piu'. Un luogo dove parli con la gente e ti senti sempre in sintonia, in  una dimensione  di benessere intellettuale e fisica, un connubio più unico che raro.Questo e' il mio Chianti, il luogo della mia tranquillità. Quando arrivo cambio subito l' atteggiamento nei confronti della vita e la frenesia delle preoccupazioni, degli impegni,del lavoro, muta in una tranquillita'  operosa ma serena,autenticamente umana, con i ritmi scanditi da sensazioni di benessere.
Esculapio diceva che il vino addormenta il  sinergico:quel nostro correre continuo quasi stressato e libera il letargico :la parte più recondita e feconda di noi,ecco... quest'effetto, insieme al vino a me lo fa il Chianti.
Questo e il mio Chianti.


Paolo Capresi

Questo scrive Paolo capresi, giornalista Mediaset nella presentazione di questo fantastico libro, un viaggio fatto di sapori (come si può vedere dall'immagine), di personaggi e di storia, una storia che prosegue negli anni, con gli antichi sapori di un tempo, con le immagini suggestive che accompagnano il visitatore e con le emozioni che la terra di Toscana può donare al viaggiatore.


Diversi percorsi, diverse abitudini ed i luoghi più suggestivi, da Siena a Monteriggioni, passando per le strade de l'Eroica, la corsa su strade bianche che ogni anno raccoglie il pubblico affezionato a questa tradizionale corsa ciclistica.
pippo Chef, nomi illustri, Antinori... il brunetto, il Chianti... i luoghi dove dormire, dove soggiornare, dove trovare i personaggi che hanno fatto la storia di questa splendida terra.


Un libro da non perdere assolutamente, un volume (versione nuova in due lingue) che coinvolgeranno a pieno il lettore.

UN VIAGGIO TOSCANO
isbn: 978-88-6490-089-6
prezzo: euro 18,50
con fotografie
2 lingue: italiano / inglese

www.edizioniacar.com


sabato 24 maggio 2014

Chi ha inventato le rotatorie... non aveva la patente

Rotatorie rotatorie... che brutte storie!



 Il lavoro dello scrittore t porta a viaggiare parecchio. Non che mi dispiaccia, ma a volte mi domando perché stiamo costruendo determinate cose, perché le abbiamo costruite e che servizio danno. Ci sono strutture interessanti in giro per le strade italiane, cartelli stradali che passano dai 100 km/h a 50, poi 70 e poi nuovamente ai 100, come se chi li posizionasse, magari in previsione di lavori, poi se li dimenticasse proprio in quel punto.
In alcune strade italiane se uno dovesse seguire le segnaletiche verticali... non se la caverebbe più.
E poi ci son le rotonde... uno strano connubio di ingegneria tecnica che vede determinate cose poste al posto sbagliato (bello il giro di parole...)
Ad esempio:
Avete mai notato che i pali della luce sono quasi sempre posizionati nei punti morti della rotonda per cui pericolosissimi soprattutto in caso di pioggia quando l'asfalto diventa scivoloso?
Ma provate a farci caso, quando le rotatorie (de dovrebbero essere tutte segnalate) sono di piccola o media struttura... ecco che i famosi pali in metallo sono proprio nel punto in cui il guidatore non riesce a vederli... magari posizionati proprio sul ciglio della strada... PERICOLOSISSIMI !


Ecco un esempio di ciò che dicevo... rischiosissimo... 
E penso anche che se avessero inserito al centro un bel palo (famosi funghi centrali) forse avrebbero anche risparmiato...
Le rotatorie o rotonde sono diventate una moda. appena possibile inseriscono queste "cose" strane che, dovrebbero aiutare l'automobilista, ma a volte lo mettono in seria difficoltà.
Infatti abbiamo rotatorie particolari, abbellite con aggetti strani, statue, piccole foreste che, appaiono belle ma non offrono in alcun modo visibilità.
Chi ariva da sinistra, magari da una strada principale, poi non da mai la precedenza, non si mettono frecce per segnalare se si sta in rotonda o si esce... ma questo non fa parte del buon gusto e della costruzione delle rotatorie, ma del rispetto delle norma vigenti e del buon senso dell'automobilista.

Ho visto rotatorie piccole, che ci si poteva passare sopra, enormi strutture con sassolini in marmo che all'arrivo del primo TIR saltavano via come burattini colpiti da chissà quale forza e ho poi notato la cosa più pericolosa del mondo!


Ma i passaggi pedonali devono obbligatoriamente essere costruiti in quella posizione?
ASSURDA STRUTTURA !!!!
Ma vi rendete conto che i passaggi pedonali sono nei punti morti che, a volte manco si vedono? se uno entra in rotatoria guarda prona a sinistra per vedere se arriva una vettura e, improvvisamente si trova a destra il pedone che tranquillamente con cellulare in mano... attraversa certo che è nel giusto... ma Cazzo, non potevano inventare le rotatorie... e ad una trentina di metri dalle stesse fare i passaggi pedonali?
Così si aveva una miglior visibilità... e non si rischiava di perdere la patente investendo gente che, onestamente, oggi vede le zebrature dei passaggi e si lancia ad attraversare le strade senza preoccuparsi se una vettura passa o è già in fase di partenza!

Son convinto che il "Genio" che inventò le rotonde o non le abbia studiate così o non avesse la patente... e poi, riconoscendomi in un buon italiano... penso che il resto sia stato copiato, di volta in volta, magari avvicinando i passaggi pedonali alle rotatorie per risparmiare senza rendersi conto... che sono estremamente pericolose!

Comunque... state atenti, la colpa è sempre delle vetture e... forse è meglio "inchiodarsi" con la macchina che viene da sinistra (già in rotatoria) piuttosto che investire il pedone che è sulla destra...

Risultato?... Dura vita per gli automobilisti!

mercoledì 21 maggio 2014

Firenze a maggio... tutta da "gustare"

Una fantastica presentazione del libro "8 anni 4 mesi 21 giorni", Starshotel Michelangelo, aperitivo, presentazione, tanta gente e una buona riuscita della serata, poi pian piano, mentre la gente si allontanava ecco che gli animi si allentano, la tensione lascia spazio ai sorrisi e le parole si accavallano tra i complimenti all'autore e i consigli editoriali per giovani talenti. Tutto perfetto, come spetta alla "prima" presentazione, poi libertà degli animi e gusto per il palato.


Di cosa parla il libro? Beh, questa volta abbiamo una storia fatta di ricordi, di sensazioni forti, di carcere psichiatrico e di rinascita, una storia che coinvolge a pieno il lettore nell'essere umanitario dell'uomo, di come certe volte piccoli gesti possono cambiare la vita e di come la vita, altre volte, può essere disperazione e solitudine.


Finito tutto e poi... una passeggiata notturna con tappa a "PERSEUS", un locale tipico fiorentino, conosciuto dall'autore che, nuovamente coinvolge gli animi ed il palato. Anche questa è la nostra Italia, il buon gusto e la tradizione per la buona cucina... poche persone all'interno (sono le undici di sera), ma il personale disponibile e ... improvvisamente ecco che si affaccia una buonissima costata "fiorentina", un buon Chianti e la serata prosegue...



Una buona dormita (ovvio con la pancia piena) e la mattina, con la fresca aria del mese di maggio ci accompagna per le vie del centro, per quella città immortale e per quello che ancora offre questo fantastico luogo ricco di storia e di emozioni.


Firenze, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, il Duomo, Santa Croce, il David... tante piccole cose, tanti luoghi, tanti momenti e migliaia di turisti, stranieri ed italiani in questo fantastico angolo tenuto come un gioiello.
Devo ammettere che ho camminato parecchio, passando da stradine laterali per giungere nelle vie del centro e ho trovato tanta pulizia, tanti sorrisi e negozianti che ancora sperano nella ripresa economica che il turismo può offrire loro.


Immagini suggestive, incontaminati luoghi ricchi di storia, ma anche modernità, come il nuovissimo teatro appena fuori dal centro, la linea tranviaria che collega la città e le antiche guglie , i colori del duomo, le cupole e il sole primaverile che scalda le fila dei turisti che entrano nei musei, che guardano l'Arno, che sorridono di fronte alle gioiellerie di ponte Vecchio.


Momenti di vita quotidiana, librerie antiche come il tempo, gelati freschi tra le labbra delle ragazze straniere e poi ancora i sapori di carne, di cucina casalinga e di freschi fiaschi di vino che dalle vetrine attraggono il passante ricordando le origini contadine di uno dei vini che ha fatto la storia dell'enologia italiana.


Dunque l'unione ideale tra storia, cultura locale, cucina e realtà, la realtà di un luogo ancora incantato, patrimonio dell'Unesco che vien curato dai friorentini e condotto ammirevolmente nella nostra epoca... con meraviglie che rimarranno per sempre un qualcosa di unico e straordinario.

da non perdere dunque:

Ristorante PERSEUS
V.le don Minzoni 10
Firenze
055-588226 (consiglio la prenotazione)

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giovedì 1 maggio 2014

Valgrisenche... per riscoprire la natura

Un luogo incantato dove natura e sorrisi si amalgamano nel vero profumo della vita


Forse tanti non conoscono questa Valle e la primavera è l'occasione buona per fare un giro verso le vette più alte e scoprire, assaporare in vero senso della purezza.
La montagna ha il suo fascino, i suoi pericoli, le sue storie e le sue leggende, ma noi possiamo rincorrere ancora il sogno di vedere un luogo incantato, il desiderio di assaporare quei gusti oramai dimenticati e di apprezzare quei sorrisi puri di gente normale, di gente comune.



 Valgrisenche, in Valle d'Aosta può ancora offrire tutto questo; uno spettacolo mozzafiato, un'emozione che non si scorda facilmente e la possibilità, poi, di poter toccare il cielo con un dito.
La sua storia è comunque lavata a quel lago (quello dell'immagine), rimasto così solo pochi anni dopo la costruzione dell'enorme diga e successivamente abbassato di livello sino alle misure attuali che permettono di produrre energia elettrica, senza invaso eccessivo, con lavori di ripristino di quell'enorme struttura che per decenni ha sovrastato le case, le teste e le persone che in quella valle ci vivevano.


Eggià, perché le immagini in bianco e nero di un tempo si presentavano proprio così, con i timori di ciò che in quegli anni comunque era già successo altrove, con la paura che qualcosa non funzionasse e con il timore che anche lì, in quella valle isolata dal mondo, la montagna potesse in qualche modo riprender la propria "gestione" del territorio.
pochi anni, dunque, hanno visto il bacino pieno, poi, nel corso dei decenni tutto è scemato in una più sicura "pozza" lunga qualche chilometro che permetteva comunque il funzionamento delle turbine e la generazione di energia, vitale per tutta la Valle d'Aosta.
E Valgrisenche? Beh, dicevo che è legata a leggende, a storie, alla diga ed alle tradizioni.
Ora i vecchi villaggi, un tempo abbandonati, sono tornati a rivedere il sole e sono meta di turisti che, affrontando i sentieri montani, da quei punti in fondo al lago raggiungono le vette più alte ed i ghiacciai.


E io? Beh, io sono fortunato, ho conosciuto anni fa, doveva essere il 1984 o l'ottantacinque, questa valle e ogni anno cerco un momento di tranquillità per nascondermi quassù, apprezzare la bellezza della natura e sorridere con le persone che oramai da anni sono entrati a far parte della schiera degli amici.
Persone squisite, sorridenti, segnate dal sole della montagna e dai racconti dei loro vecchi, persone che ricordano da dove sono arrivate, che ricordano i sacrifici dei loro padri, che rammentano ciò che la montagna insegna e ciò che la montagna dona, rispettandola e tentando di mantenerne viva la forza e la leggenda che di roccia in roccia dona al turista un qualcosa di particolare.


E proprio maggio è il periodo migliore, quando il sole comincia a scaldare le scure rocce della valle, quando i prati verdi cominciano a far germogliare quei fiori che accompagneranno la valle per tutta la primavera. In questo periodo, tardo maggio, le marmotte cominciano a sbucare dalle loro tane e gli animali si muovono iniziando quel lungo percorso che li porterà verso gli alpeggi più alti.
La vita in Valgrisenche; un modo originale di vedere tutto con occhi diversi, con quella tranquillità montana segnata esclusivamente dal tempo e dal sole, dalle ore di luce e dalle amicizie vere che coinvolgono gli abitanti nelle punge serate invernali e che li vedono sorridenti appena le nevi si sciolgono e il sole comincia a scaldare le grigie pietre della "Valgrigia", come potrei volgarmente tradurre...


Una camminata verso il rifugio L'Epèè a 2240 metri, o più in su verso il Bezzi, oltrepassando i ghiacciai o verso il "Rifuguo degli angeli" a 2900 metri... oppure rimanere in paese, apprezzare la buona cucina, camminare verso il parco di riproduzione delle marmotte, leggere un buon libro, sentire il profumo della natura o, ancora, con i camper, soggiornare proprio ai piedi della diga, fare una grigliata nell'area attrezzata, visitare il museo del Drap (la lana grezza che si lavora ancora a Valgrisenche) oppure...


... gustare i fantastici cibi che la Valle d'Aosta, in generale, sa offrire ai turisti.
Un consiglio... non perdete la visita all'originale cimitero, segnalato addirittura dal Corriere della Sera come "La Spoon River italiana"...
Valgrisenche... con i suoi silenzi, con le sue storie, come quelle che ho raccontato nel mio romanzo "Valgrisenche - nel silenzio del ricordo", o come quelle che vedranno la luce quest'anno nel nuovo libro "Valgrisenche - gli occhi della morte"....
Una passione, quella della montagna, che sin da piccolo avevo, una passione quella per i luoghi incantati delle alte valli che mi seguirà sempre, perchè qui, in cima al mondo, solo qui, puoi stare sereno con la tua mente, puoi apprezzare il silenzio dell'anima e puoi conoscere persone fantastiche che ti lasceranno un qualcosa di straordinario nel cuore!

per informazioni
Valgrisenche
www.comune.valgrisenche.ao.it

oppure basta cercare
Comune di Valgrisenche (Ao)

PS: vi lascio qualche altra fantastica immagine....