Un luogo incantato dove natura e sorrisi si amalgamano nel vero profumo della vita
Forse tanti non conoscono questa Valle e la primavera è l'occasione buona per fare un giro verso le vette più alte e scoprire, assaporare in vero senso della purezza.
La montagna ha il suo fascino, i suoi pericoli, le sue storie e le sue leggende, ma noi possiamo rincorrere ancora il sogno di vedere un luogo incantato, il desiderio di assaporare quei gusti oramai dimenticati e di apprezzare quei sorrisi puri di gente normale, di gente comune.
Valgrisenche, in Valle d'Aosta può ancora offrire tutto questo; uno spettacolo mozzafiato, un'emozione che non si scorda facilmente e la possibilità, poi, di poter toccare il cielo con un dito.
La sua storia è comunque lavata a quel lago (quello dell'immagine), rimasto così solo pochi anni dopo la costruzione dell'enorme diga e successivamente abbassato di livello sino alle misure attuali che permettono di produrre energia elettrica, senza invaso eccessivo, con lavori di ripristino di quell'enorme struttura che per decenni ha sovrastato le case, le teste e le persone che in quella valle ci vivevano.
Eggià, perché le immagini in bianco e nero di un tempo si presentavano proprio così, con i timori di ciò che in quegli anni comunque era già successo altrove, con la paura che qualcosa non funzionasse e con il timore che anche lì, in quella valle isolata dal mondo, la montagna potesse in qualche modo riprender la propria "gestione" del territorio.
pochi anni, dunque, hanno visto il bacino pieno, poi, nel corso dei decenni tutto è scemato in una più sicura "pozza" lunga qualche chilometro che permetteva comunque il funzionamento delle turbine e la generazione di energia, vitale per tutta la Valle d'Aosta.
E Valgrisenche? Beh, dicevo che è legata a leggende, a storie, alla diga ed alle tradizioni.
Ora i vecchi villaggi, un tempo abbandonati, sono tornati a rivedere il sole e sono meta di turisti che, affrontando i sentieri montani, da quei punti in fondo al lago raggiungono le vette più alte ed i ghiacciai.
E io? Beh, io sono fortunato, ho conosciuto anni fa, doveva essere il 1984 o l'ottantacinque, questa valle e ogni anno cerco un momento di tranquillità per nascondermi quassù, apprezzare la bellezza della natura e sorridere con le persone che oramai da anni sono entrati a far parte della schiera degli amici.
Persone squisite, sorridenti, segnate dal sole della montagna e dai racconti dei loro vecchi, persone che ricordano da dove sono arrivate, che ricordano i sacrifici dei loro padri, che rammentano ciò che la montagna insegna e ciò che la montagna dona, rispettandola e tentando di mantenerne viva la forza e la leggenda che di roccia in roccia dona al turista un qualcosa di particolare.
E proprio maggio è il periodo migliore, quando il sole comincia a scaldare le scure rocce della valle, quando i prati verdi cominciano a far germogliare quei fiori che accompagneranno la valle per tutta la primavera. In questo periodo, tardo maggio, le marmotte cominciano a sbucare dalle loro tane e gli animali si muovono iniziando quel lungo percorso che li porterà verso gli alpeggi più alti.
La vita in Valgrisenche; un modo originale di vedere tutto con occhi diversi, con quella tranquillità montana segnata esclusivamente dal tempo e dal sole, dalle ore di luce e dalle amicizie vere che coinvolgono gli abitanti nelle punge serate invernali e che li vedono sorridenti appena le nevi si sciolgono e il sole comincia a scaldare le grigie pietre della "Valgrigia", come potrei volgarmente tradurre...
Una camminata verso il rifugio L'Epèè a 2240 metri, o più in su verso il Bezzi, oltrepassando i ghiacciai o verso il "Rifuguo degli angeli" a 2900 metri... oppure rimanere in paese, apprezzare la buona cucina, camminare verso il parco di riproduzione delle marmotte, leggere un buon libro, sentire il profumo della natura o, ancora, con i camper, soggiornare proprio ai piedi della diga, fare una grigliata nell'area attrezzata, visitare il museo del Drap (la lana grezza che si lavora ancora a Valgrisenche) oppure...
... gustare i fantastici cibi che la Valle d'Aosta, in generale, sa offrire ai turisti.
Un consiglio... non perdete la visita all'originale cimitero, segnalato addirittura dal Corriere della Sera come "La Spoon River italiana"...
Valgrisenche... con i suoi silenzi, con le sue storie, come quelle che ho raccontato nel mio romanzo "Valgrisenche - nel silenzio del ricordo", o come quelle che vedranno la luce quest'anno nel nuovo libro "Valgrisenche - gli occhi della morte"....
Una passione, quella della montagna, che sin da piccolo avevo, una passione quella per i luoghi incantati delle alte valli che mi seguirà sempre, perchè qui, in cima al mondo, solo qui, puoi stare sereno con la tua mente, puoi apprezzare il silenzio dell'anima e puoi conoscere persone fantastiche che ti lasceranno un qualcosa di straordinario nel cuore!
per informazioni
Valgrisenche
www.comune.valgrisenche.ao.it
oppure basta cercare
Comune di Valgrisenche (Ao)
PS: vi lascio qualche altra fantastica immagine....