lunedì 5 marzo 2012

Uno scrittore in fiera... serve!



Lo scrittore è il padre dell'Opera... l'editore è la madre!

Una volta mi han detto questo... e da quel giorno sono passati ben vent'anni. Oggi, dopo una così lunga esperienza nel mondo dei libri non posso che essere pienamente in accordo con questa citazione e, dopo la Fiera di Modena, che si è appena conclusa positivamente... non posso fare altro che confermare.
Bello stand... venti metri di libri, tanti, tantissimi volumi, belle immagini, tante... tantissime immagini, articoli su giornali, come la "Gazzetta di Modena" domenica e... migliaia di vistatori, ma mancava qualcuno all'interno di parecchi stand, mancavano gli autori!


E' un peccato, perchè il 50% dello sforzo promiozionale fatto durante queste rassegne e questi festival, va a farsi benedire se il padre dell'Opera non c'è. Capisco anche che ci siano costi da sostenere, viaggi e trasferte, ma vuoi mettere poi, quando una persona ti guarda, ti sorride e ti dice: "Ho tutti i suoi libri, ha fatto qualcosa di nuovo? Complimenti".
Non si sta allo stand solo a vendere, ma anche a proporre, a promuovere, a raccontare come nasce quella storia, come nasce quel piccolo sogno che poi tutti potranno sfogliare.
Lo dico come scrittore e come editore, lo dico come persona che cerca di coinvolgere il pubblico e lo dico come persona stanca di tanti lamenti, tanti luoghi comuni... cari scrittori... cominciate a fare dei giri nelle fiere e capirete com'è veramente il mondo editoriale italiano.
E' semplice inviare l'opera... magari farsi fregare e poi piangere come coccodrilli... cominciamo a partecipare, poi potremo iniziare a criticare.
In questi anni ho visto cose oscene... certo editori a pagamento o meno, certo, flop di iniziative o meno... ma scherzando un giorno con l'amico Gordiano Lupi (Grande editore e grandissimo scrittore) gli ho detto: "Se ogni persona che vuole pubblicare un libro comprasse un libro... non ci sarebbe la crisi dell'editoria".


Sapete poi cosa c'è di bello in queste fiere? La sera... a cena... parlare con colleghi che si vedono a distanza di mesi... e vedere, confrontarsi... sorridere e studiare proposte... in fondo nel nostro campo... ci si conosce tutti!
E sapete chi si incontra nelle fiere?
Tipografi, grafici, redattori, correttori... e persone che propongono manoscritti.... giustissimo ma... gli autori che hanno pubblicato i libri dove sono? Boh... spariti nel nulla, forse speranzosi che l'Opera, da sola e col solo aiuto dello Spirito Santo Editoriale possa vendere da sola? ahahahahahahahahah
Vabbè... ridiamoci sopra, ma riflettiamo tutti, cari colleghi... pensando che ogni persona che prende il nostro libro... è una persona che può criticarci, amarci o disprezzarci, ma potrebbe essere anche quella persona che consiglia, promuove e ci fa diventare... famosi!

Sapete quanti libri escono in Italia nel periodo di Natale? Ben 180 libri al giorno.... e se non ci facciamo vedere come possiamo pensare di far conoscere la nostra storia?

Una riflessione da parte di uno scrittore... che conosce questo magnifico-bastardo mondo editoriale!

11 commenti:

  1. Concordo ... Emozionante vedere il manifesto della copertina del mio romanzo ... :-)

    RispondiElimina
  2. io ho avuto invece la fortuna di visitare la fiera di aver comprato un libro e averlo ricevuto dall'autore stesso ed è stata una gioia immensa ,e capita di rado una cosa simile in una fiera .sono totalmente daccordo con amos

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo, ti ringrazio. E' vero, l'autore in fiera serve, ma non è solo un discorso di vendita, è anche un discorso di occhi... è bello guardare colui il quale ha scritto l'opera e capire, vedere, assaporare lo stesso entusiasmo che lo ha tenuto sveglio per notti intere.
      Poi, logico, l'autore che firma la propria copia... è il massimo della vita e te lo dico da scrittore, che di fiere oramai ne ha fatte a centinaia.
      Un abbraccio

      Elimina
  3. amos complimenti ascolta il mio consiglio rimani in terza

    RispondiElimina
  4. Amos, hai ragione e sono davvero dispiaciuta dopo aver letto il tuo bel testo, perchè mi sono resa conto di aver perso una importante occasione in quanto autrice e una bella opportunità per stare fra voi. Il prossimo anno sarò a Modena. Se nel frattempo ci sono altre fiere in cui tu mi consiglierai di essere presente, ti prego di farmelo di nuovo sapere: nella baraonda familiare (due figli, ma è come avere un esercito in casa, con tanto di invasori alieni dappertutto) ricordo solo adesso che mi avevi invitata a partecipare a Modena. Credimi, mi spiace davvero. Ho visto poi la locandina del mio prossimo libro appesa dietro lo stand, me ne conservi una? Ti abbraccio forte, Marina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marina, ho visto che questo "sbotto" ha coinvolto tanti amici scrittori... beh, è vero, e non parlo solo del mio stand, parlo di centinaia di amici editori presenti alle fiere. Sai, va bene promuovere come casa editrice, alzarsi alle sei, montare lo stand, stare in piedi sino alle 20.00 e poi fermarsi a cena, ma l'autore in questo modo, partecipando, si rende conto di cosa c'è veramente sul mercato e, soprattutto, di come si muove il mercato editoriale. Dai, sarà per la prossima e... non son più le presentazioni che promuovono il libro, ma è l'autore dietro lo stand, che racconta, che sorride e che coinvolge! Un abbraccio.

      Elimina
  5. Hai ragione... a volte si pensa che i libri si vendano da soli.... ma rispondi o sei via?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, anonimo, non son via... anzi, sono appena rientrato ahahahahah.
      La fiera di Modena è stata un successone e per noi è il tasto iniziale di un anno editoriale...
      Vero che i libri non si vendono da soli...

      Elimina
  6. Caro Amos,

    ti scrivo come "peccatore". Ciò che tu hai scritto è verità assoluta e io merito il rimbrotto. A mia giustificazione del tutto parziale, la mia esperienza mi fa notare due tipi di scrittore: quello "famoso e ricco" oppure solo "ricco" e quello da me definito "un povero cristo", preda della famiglia e dei conti a fine mese. Mi spiego meglio. Sono 40 anni che scrivo (ne ho 64)e ho al mio "attivo" più di una ventina di libri, tra quelli di poesie, narrativa classica, narrativa gialla e critica musicale. Ho presentato le mie opere e quelle degli altri in centinaia di posti, sia davanti a 100 persone (a Vienna anche 700 ma presentavo un'opera lirica di Antonio Salieri) sia davanti a 3 persone, di cui una era mia moglie! E tutto e sempre a mie spese. Ma torniamo alle fiere. Lo scrittore che è "famoso" oppure "ricco ma non famoso ma lo vuole diventare" - di quest'ultimi ne ho conosciuti una decina - vanno a tutte le fiere e presiedono a decine di presentazioni, cene con delitto, etc.etc. Ma se lo possono permettere. Chi "stringe la cinghia" e in più è generoso come me che molti libri, pagati a prezzo di autore, poi li regala, non può permettersi i "lussi" dello scrittore "snob". Se dicessi a mia moglie "vado a una fiera" (se fossi solo le girerei tutte, perchè niente è più bello che il contatto con il pubblico), quella mi butta fuori di casa, che, peraltro, è anche sua. Ergo: come "peccatore" ti chiedo scusa, Amos. Come "scrittore povero e non famoso", accetta le mie giustificazioni. Grazie, comunque, di tutto ciò che fai per "noi" della Acar. Ciao. Stelvio

    RispondiElimina
  7. Non sono "anonimo", ma Stelvio Mestrovich. Mi dispiace ma ho avuto problemi con quel cazzo di
    "Seleziona Profilo". Adesso ho creato un "Account Google". Saluti a tutti. Stelvio Mestrovich

    RispondiElimina