giovedì 3 maggio 2012

Maggio... le fiere del libro oramai allo sbando

stand alla fiera del libro di Susegana (TV)


Maggio... le fiere del libro oramai allo sbando

Esistono fiere e fiere... ma in ogni caso migliaia di volumi appaiono appollaiati sui banchi espositivi in giro er l'Italia. Tra pochi giorni aprirà la nuova edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino e, come sempre, verremo portati a presentare le novità, partecipando assieme alle grandissime case editrici nazionali in quella kermesse che ha fatto la storia delle fiere del libro in Italia.
Ma esistono anche realtà differenti, molto, molto più piccole dove la selezione avviene per natura delle cose, nel senso che i grandi non partecipano ed i piccoli hanno lo spazio per raccontare, per far vedere, per stare a parlare e, soprattutto, per criticare un sistema, quello editoriale del libro che oramai non ha più paletti di controllo.

 promozione di libri alla fiera Internazionale di Francoforte

Eggià, proprio così. Nelle fiere (e consiglio di fare un giro in quelle medio piccole) si trova la realtà editoriale italiana, cioè tipografie che fanno gli editori, editori a pagamento, associazioni culturali che diventano editori e... il mercato è spezzato senza controllo alcuno.
Io penso che fare l'editore significhi avere una struttura aziendale, significhi fare le fiere e, soprattutto significhi promuovere il catalogo o tramite distribuzione o tramite rassegne di settore.

Ho visto in questi anni parecchie cose orribili che hanno rovivato del tutto questo mistico/splendido ambiente. Ho visto autori pubblicare a pagamento e poi rivendersi i propri libri (e non potrebbero farlo), ho visto stamperie vendersi come case editrici pubblicando (diciamo così) titoli solo per la vendita all'autore e poi... print on demand che ha spezzato il mercato... autori che si stampano 10/20 copie e poi... finiscono nel circuito dei "mai letti".


Stand Edizioni A.Car fiera Internazionale di Roma

Onestamente preferisco un contratto vincolante, uno di quelli che ti viene male solo a leggerlo, ma consapevole che la casa editrice investe denaro e che ha tutto l'interesse di vendere il prodotto al fine di recuperare... piuttosto che contratti (ne ho visti parecchi) semplici e diretti con l'articolo in cui l'autore è costretto ad acquistare copie (magari 120 su tiratura di 150) e... ahahahah con 30 copie rimanenti pensate forse che si vada in libreria?
Ebbene, un consiglio... facciamoci un giro nelle fiere, vediamo le produzioni editoriali, ricordandoci comunque sempre che è l'editore che sceglie l'autore e non l'autore che sceglie l'editore!
E poi... cari organizzatori, basta costi di 2/3.000 euro per stand imboscati, se si pigliano già soldi a destra e manca per organizzare l'evento... ma sapete quanti libri bisogna vendere per coprire le spese? Logico, non siamo mica obbligati a esporre in certe fiere, nessuno ci punta la pistola, per cui... le scelte cadono sempre di più sulle piccole realtà, piccole realtà che stanno avendo successo a carattere locale e che, il più delle volte, ottengono il parere favorevole anche da parte delle grandi case editrici!

Alla prossima
 Amos Cartabia - Fiera Internazionale del Libro - Torino


Nessun commento:

Posta un commento